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Istruzioni per la sopravvivenza

Entrare nella parola della Torà, per uscirne più forti!

Come è noto, la Torà è la Parola di D-o, nella quale neanche la più piccola lettera è scritta inutilmente e dove tutto è insegnamento e dove ogni singola parola è indispensabile a questo fine.

All'epoca del Diluvio, la situazione non era delle migliori: l'intera umanità era dedita a ogni forma di immoralità, la vita degli uomini era completamente dissoluta e il quotidiano di tutti era fatto solo di furti, rapine e violenze.

Ma perché dilungarsi così tanto, con dovizia di dettagli, nella descrizione di un evento, tra l'altro estremamente tragico, come  il Diluvio? Visto che, purtroppo, non c'era altra soluzione che "ricominciare da capo con un altra umanità", sarebbe bastato dirlo una volta sola:  “gli uomini sono davvero malvagi,  poniamo fine a tutto”. "Bo el haTevà", “entra nell'arca”.

Dopo aver costruito l'arca seguendo scrupolosamente tutte le istruzioni impartite da D-o, Egli ordinò a Nòakh di entrare nell'arca per salvare se stesso e la sua famiglia. "Tevà", oltre ad "arca", significa anche "parola".

L'umanità di oggi certamente non è come quella del Diluvio, ma vedendo quanto succede nel mondo, non si può proprio dire che sia quell’umanità che dovrebbe essere, dove tutti gli uomini si amano reciprocamente in modo disinteressato,  in cui tutti gli uomini accorrono l'uno dall'altro nel momento del bisogno senza perdere tempo a "valutare" quale potrebbe essere il guadagno.

Se oggi non siamo più a rischio Diluvio, non è perché siamo diventati bravi, ma perché D-o ha promesso che non lo avrebbe inviato mai più.

E mai come in questi tempi difficili l'imperativo "Bo el haTevà", “entra nella parola”, suona come l'unica salvezza possibile.

E’ l’invito a entrare nelle parole della Torà (entra e riparati):  seguendo e studiando la Torà  potremo vivere, crescere e svilupparci con tranquillità e sicurezza anche in questo periodo di grave crisi.

E quando ci saremo rinforzati, "Ze min haTevà" (esci e vai), potremo affrontare il mondo, vivere in esso, con gli altri uomini, mettendo in pratica gli insegnamenti senza avere paura: le nuvole minacciose che si vedono ogni giorno all'orizzonte del mondo, non ci toccheranno.


A cura di Rav Rodal, BethShlomò Milano, 2009
 

Pubblicato lunedì 1 agosto 2011 alle 04:29:07

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