Il corvo e la colomba, due diversi comportamenti
Le lamentele del corvo e le origini del ramoscello d'ulivo.
Mentre cadeva il diluvio e Noè stava nell’arca, egli volle sapere se le acque si erano ritirate. A tal fine voleva mandare fuori il corvo.
Ma il corvo si lamentò di quella che riteneva una doppia discriminazione e disse a Noè:
"D-o mi odia e anche tu mi odi. Il Signore mi odia, perché Egli ti ha ordinato di prendere nell’arca sette coppie di ogni specie di animali puri e solo una coppia di quelli non puri. Io e la mia compagna, quindi, siamo stati dichiarati da D-o impuri. Questa è la mia prima lagnanza.
Tu mi odi perché le specie di animali per ognuna delle quali ci sono sette coppie disponibili le lasci vivere tranquille, mentre vuoi mandare fuori uno che appartiene alla specie di cui ci sono solo due animali.
Se il principe del calore o il principe del freddo mi raggiunge e mi uccide, al mondo verrà a mancare una specie. Questa e la mia seconda lagnanza".
Allora Noè spiegò al corvo che non si trattava affatto di discriminazioni, ma semplicemente di una saggia decisione di D-o.
Tutto quello che D-o fa è buono e nessun uomo o animale ha il diritto di ergersi contro il suo volere e di accusare il Creatore di azioni ingiuste.
Il corvo non si fece persuadere dalle parole di Noè; volò via, è vero, ma non fece ritorno.
Allora Noè mandò fuori una colomba per vedere se il diluvio era terminato.
La colomba volò via e tornò portando nel becco un ramoscello d’ulivo.
Essa disse: "Ogni nutrimento dato da D-o, anche se amaro come la foglia dell’ulivo, è per me preferibile al nutrimento più dolce disposto dall’uomo".
Grande fu lo stupore di Noè allorché la colomba gli ebbe rivelato dove aveva preso il ramoscello d’ulivo: da Eretz Israèl, perché tutte le terre erano state inondate dal diluvio, eccetto Eretz Israel (Talmùd Eruvìn 18).
Tratto da CyberDrashà, 2001
Pubblicato venerdì 29 luglio 2011 alle 09:42:04
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