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L’arca e il ritorno al mondo materiale!

La Torà ci racconta la famosa storia del diluvio, dal quale si sono salvati Noè e la sua famiglia.

Alla conclusione del diluvio, D-o si rivolge di nuovo a Noè dicendogli di uscire dall'arca con tutta la sua famiglia e tutti gli animali sopravissuti al diluvio stesso. (Bereshìt 8, 16-17).

Perché serviva un comandamento speciale per uscire dall'arca?

In effetti, per Noè era molto più facile rimanere nell'arca e vivere nella maniera alla quale ormai, dopo un anno, si era abituato.
 
Non solo la loro salute materiale e l'alimentazione erano garantiti, ma anche dal punto di vista spirituale si stava meglio; non c'erano le distrazioni e gli ostacoli che la gente deve sempre affrontare, consentendo agli abitanti dell'arca di poter servire D-o a un livello più elevato.
 
È proprio per questo che D-o interviene e dice "esci dall'arca". Il ritorno al mondo della realtà può sembrare una discesa verso un livello inferiore dove,  purtroppo, bisogna avere a che fare con dei problemi che non contribuiscono al benessere spirituale della persona.
 
Tuttavia, ogni cosa ha il suo momento. Dopo il diluvio era importante lasciare l'arca e affrontare i problemi reali del mondo, quindi illuminando anche gli aspetti più oscuri della realtà con la quale si viene in contatto. Questo è possibile, chiaramente, solo uscendo dall'arca.
 
Questo messaggio ci raggiunge in un momento nel quale potremmo considerarci simili a Noè.
 
Il mese di Tishrì, potrebbe essere considerata per l’ebreo come "un'arca”.
 
Dalla solennità di Rosh Hashanà e Yom Kippùr alla gioia di Sukkòt e Simkhàt Torà egli vive un mese diverso, elevato e distinto da tutti gli altri.
 
Entrando successivamente nel mese di Kheshvàn (che non ha alcuna festività) il compito è differente,  ma può essere ancora più importante: non solo di godere della luce che già c'è - come durante le feste - ma di trasformare l'oscurità stessa in luce.
 

Tratto da un discorso del Rebbe di Lubavitch  1 Kheshvàn 5749 - 12 ottobre 1988, a cura di Rav Shalom Hazan, 2010

Pubblicato lunedì 1 agosto 2011 alle 04:00:31

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