Gocce di Nettare (5761-2000)
Rav Michael Nasrolai
La parashà di questa settimana narra l’episodio delle benedizioni che Ya’aqov ricevette con l’“inganno” dal padre Yitzhaq.
Infatti Ya’aqov si presentò dinanzi al padre, ormai cieco, facendosi credere Essav, suo fratello maggiore, e lo Zohar spiega il motivo di tale comportamento.
Fu proprio la madre Rivqà ad incitare Ya’aqov a ricevere le benedizioni tramite questo “inganno” assumendosi ogni responsabilità dicendo a Ya’aqov: «La tua maledizione cadrà su di me». Tuttavia poiché Ya’aqov era un giusto, come poteva una tale promessa rassicurarlo?
Viene spiegato in proposito che il compito di Ya’aqov fu quello di “rettificare” il peccato compiuto da Adam Harishon. Poiché il serpente trasse in inganno Adam, così anche Ya’aqov dovette impedire ad Essav di ricevere le benedizioni, proprio con l’inganno.
La pura logica non ci aiuta a capire le benedizioni che stiamo ricevendo, poiché queste sono superiori al nostro livello “umano”, dunque chi le riceve deve “elevarsi” comportandosi con mesirut nefesh (autosacrificio).
Grazie all’autosacrificio di Rivqà, che accetta di ricevere la maledizione di Ya’aqov, egli poté ricevere le benedizioni e così riparare al male causato dall’inganno con l’inganno stesso.
Pubblicato giovedì 26 novembre 2009 alle 14:00:09
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