Una gravissima malattia al cervello scoperta a soli 9 anni ha strappato Menachem Mendel all’affetto dei suoi genitori, Shluchim di Chabad in Ungheria, dopo undici anni di lotta contro il male, che non gli ha dato mai tregua. 

 

 Figlio di Rav Boruch Oberlander, una delle massime autorità rabbiniche del paese, Mendel ha vissuto questi anni con forza e coraggio, senza mai che la malattia prendesse il sopravvento, senza mai drammatizzare il suo dolore. In questi undici anni, si è dedicato con meticolosità allo studio della Torà e all’osservanza delle mitzvot.  Aveva una grande passione per  la musica e i video ebraici. Tutti lo ricordano come un ragazzo allegro e solare: gli piaceva infatti moltissimo scherzare ed intrattenere gli amici con le sue barzellette. Amato e apprezzato da tutti coloro che lo hanno conosciuto per la sua determinazione e la sua volontà, per la sua simpatia e per la sua forte sensibilità, ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di chi ha avuto l’occasione di potergli stare vicino in questi anni.

 

 Una folla commossa ha preso parte al suo funerale per l’ultimo saluto e per condividere il dolore con la famiglia, assai conosciuta a Budapest.

 

  In suo ricordo postiamo un video ripreso qualche anno fa durante il campeggio “Simcha” per ragazzini in condizioni speciali, in cui Mendel con la sua solita grinta invita tutti i presenti al rispetto delle Mitzvot, chiedendo se quel giorno avessero già indossato i Tefillin.