Un ponte fra Russia, Italia e Colombia: nozze Lazar al parco Sokolniki
MOSCA, RUSSIA - Grandi festeggiamenti in casa di rav Berel Lazar, rabbino capo della Russia: il 16 giugno 2011 sua figlia Blumi si è unita in matrimonio con Aizik Rosenfeld, figlio del rabbino Chabad di Bogotà, in Colombia.
Più di duemila sono stati gli invitati a questo matrimonio chassidico, che si può considerare il più importante e significativo dopo la caduta del Comunismo.
Fra gli invitati vi erano persone dalle più semplici ai più grandi sostenitori della comunità ebraica; rappresentanti di varie comunità e rabbini provenienti da tutta la Russia. Erano presenti anche il Presidente del Consiglio della Federazione russa, l’ambasciatrice italiana a Mosca, Sabina Cornaggia Medici e il console Enrico Nunziata.
Anche dall’Italia, terra di origine di rav Lazar, sono arrivati i nonni della sposa, rav Moshe e Judy Lazar, la zia Chani Springer, lo zio rav Menachem Lazar con la moglie Rivkie, i cugini rav Shalom e Chana Hazan, Itzchok Minkowitz, Shaike Friedman, Aba Yacov Adno con la moglie.
E’ stata una festa memorabile, protrattasi fino alle prime ore dell’alba: l’ambasciatrice italiana ha affermato di aver vissuto una serata unica nella sua vita.
Questo evento ha avuto anche un grande significato per la comunità ebraica russa, poiché sia il luogo che la data rimandavano ai tempi bui della storia ebraica.
Il 13 Adar I del 1927 il penultimo rebbe di Lubavitch, rav Yosef Itzchak, si trovava a Mosca al fine di incontrare diverse personalità con le quali avrebbe dovuto discutere sull’incremento della diffusione dell’ebraismo in quella terra. In uno degli incontri, uomini del Kgb fecero irruzione nella stanza con le armi in pugno per procedere all’arresto del rebbe. Fortunatamente, la persona con la quale si trovava a colloquio era un alto ufficiale del governo, che riuscì a sventare l’arresto.
Quella sera, raccontò poi il rebbe, egli si era recato al parco Sakolniki per una passeggiata, durante la quale si sovvenne delle parole di suo padre, il quale, tempo prima, aveva presagito che “nubi pesanti sarebbero arrivate sulla Russia”, ma anche della promessa che “un giorno D-o vincerà”.
Qualche mese dopo, il 15 Sivan, il rebbe fu arrestato, imprigionato e condannato a morte. Con l’aiuto di D-o, però, qualche settimana dopo fu liberato.
Come spesso accade, la Storia si è capovolta.
Il 15 Sivan 2011, a ottantaquattro anni di distanza dall’arresto del penultimo rebbe di Lubavitch, nel parco Sokolniki, un rappresentante del governo russo ha assistito alla nascita di una nuova famiglia ebraica e ha augurato che la comunità ebraica possa continuare nella sua opera di diffusione dell’ebraismo in una Russia diversa, rinnovata, in una Russia dove oggi, contrariamente al passato, l’educazione ebraica viene celebrata.
Foto: Israel Bardugo, Michael Lartsev, Sokolniki Center.
Pubblicato domenica 26 giugno 2011 alle 07:52:59
Il rappresentante del governo mentre porta gli auguri Rav Moshe e Berel Lazar La sposa Lo sposo accompagnato alla Chuppà La sposa accompagnata alla Chuppà Il nonno, rav Moshe Lazar, benedice gli sposi Lo sposo con lo suocero, rav Berel Lazar Rav Menachem Lazar con il console italiano a Mosca, Enrico Nunziata Itzchok Minkowitz e Shaike Friedman Rav Moshe Lazar, Levi Levaiov, Rav Berel Lazar Aba Yackov Adno Itzchok Minkowitz Rav Berel Lazar, Chaya Lazar e Rav Menachem Lazar